Pp. 2 su carta di cm. 27 x 21. “.. per la stagione teatrale di Teramo ci sono due impresari concorrenti, dei quali uno dovrebbe presentare un progetto per Iris. La cosa sarebbe molto favorevole, se...... (c’è un se terribile!) l’impresario di Iris non fosse il Ragazzini, che è figura poco pulita, sotto tutti gli aspetti.”. Circa il tenore Chiaia precisa: “ fui io che lo presentai a Laganà e gli feci accordare una udizione con esito favorevolissimo. So che riprese all’improvviso le due opere Butterfly e Fedora facendosi discretamente onore.”. Ha terminato la sua stagione a Napoli; “ora il San Carlo va avanti con recite popolari, a scartamento ridotto, con artisti non secondari ma terziari........ esisteva già uno scritturato espressamente per riprendere le opere di Bonci e di Schipa ed era un barese, il tenore...... il quale pare che abbia fatto una prova infelice col Don Pasquale.”Si è trattenuto a Napoli più a lungo del previsto perchè gli si è ammalato il cane. Appena possibile partirà per Roma, poi passerà a Milano ed infine a Livorno dove conta di trascorrere alcuni mesi. Suo figlio “continua ad esser vittima di tutte le peripezie possibili”. Si trova sulle rive del Piave, al comando di una compagnia del Genio zappatori con l’incarico di ricostruire i paesi distrutti dalla guerra. Vive sotto la tenda e manca pressochè di tutto. |
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